Introduzione:
La parola "mancare" porta con sé un peso universale. Non descrive una semplice assenza, ma un vuoto che diventa presenza, una sensazione profonda che modella i contorni della nostra anima. La poesia "Mancare" esplora proprio questa dimensione tangibile del vuoto, trasformando un sentimento astratto in un'esperienza quasi fisica. I versi ci conducono in un paesaggio interiore dove la perdita non è un ricordo lontano, ma uno stato costante dell’essere.
Il testo scolpisce il dolore attraverso immagini essenziali e potenti. L'assenza diventa una "buia cava", una "forma profonda" che si insinua nella "vita acre". Queste metafore non offrono consolazione, ma una cruda e onesta rappresentazione del sentimento. La poesia descrive un dolore "brullo", messo a nudo, che non ha bisogno di ornamenti per essere compreso. È il ritratto di un’anima che naviga in un "cosmo afflitto", senza difese.
Tuttavia, nella sua desolazione, la poesia offre una strana forma di quiete. Il "cielo in quiete" suggerisce un’accettazione di questo stato, una sospensione del giudizio. "Mancare" non è qui una fase da superare, ma una condizione da abitare. In questo modo, il testo diventa un inno alla vulnerabilità, riconoscendo che anche nel dolore più spoglio e profondo risiede una verità fondamentale della nostra esistenza.
Poesia:
Mancare
Buia cava
Forma profonda
Vita acre
Cielo in quiete
Naviga e avanza
Nel cosmo afflitto
Messo a nudo
Dolore brullo
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