La poesia, a volte, non ha bisogno di raccontare storie, ma di dipingere istanti. "Margherite" è esattamente questo: un quadro impressionista creato con pennellate di parole. Il testo ci invita a fermare lo sguardo su una scena di disarmante semplicità, una "mattina" qualunque che, attraverso gli occhi del poeta, si trasforma in una tela. Non c'è un evento, non c'è un'azione, ma solo la pura essenza di un momento catturato nella sua luce.
Il linguaggio della poesia è intriso di riferimenti artistici. L'incipit "A puntini" evoca la tecnica del puntinismo, mentre la parola "Tempera" conferma che stiamo assistendo a un atto creativo, dove "il sole" diventa il colore stesso. L'azione è delicata e quasi sospesa: prima uno "scaglio", un gesto forse più istintivo, poi, "piano", l'aggiunta di "altre" margherite. Ogni elemento della scena – "una nuvola", "il melo" – è posizionato con la precisione di un pittore che cerca l'equilibrio perfetto nella sua composizione.
Il vero cuore della poesia risiede nel suo verso finale, una dichiarazione di una potenza assoluta: "Niente altro qui". Questa non è un'ammissione di mancanza, ma una celebrazione della sufficienza. In quel piccolo prato, in quella luce mattutina, c'è tutto ciò che serve. "Margherite" diventa così un inno alla bellezza del presente e alla capacità di trovare la pienezza nelle cose semplici. È un invito a spogliarci del superfluo per vedere la perfezione che si nasconde in un campo di fiori e in un cielo silenzioso.
Poesia:
Margherite
A puntini
Una mattina
Tempera
Con il sole
Scaglio di
Piano altre
Una nuvola è lì
Al melo
Niente altro qui
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