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Tortora

Introduzione:


Come si può descrivere l'essenza di una persona? A volte non servono lunghi discorsi, ma poche, folgoranti immagini capaci di catturare la sua complessità. La poesia "Tortora" è un ritratto distillato, un gioiello di rara densità. Il titolo evoca la dolcezza e la gentilezza di questo uccello, ma i versi che seguono ci conducono in un territorio inaspettato, dove la morbidezza convive con una forza spigolosa e inattesa.

Il cuore del testo pulsa nel contrasto tra immagini apparentemente inconciliabili. Gli "Occhi a bastoni" suggeriscono una durezza, uno sguardo quasi severo o impenetrabile, che si scontra immediatamente con le "Linee dolci" del verso successivo. Questa dualità continua con i "Bianchi erici": una creatura marina protetta da aculei, ma dal colore della purezza e della vulnerabilità. La poesia non sceglie tra queste nature opposte, ma le tiene insieme, suggerendo che una persona può essere contemporaneamente difesa e delicata, tagliente e pura.

La rivelazione arriva con gli ultimi due versi, spezzati ad arte: "E come / Tu". È la chiave di volta che illumina tutto il componimento. Ogni immagine precedente non era una semplice osservazione della natura, ma un frammento del ritratto di questo "Tu". "Tortora" diventa così una profonda dichiarazione d'amore e di comprensione. È l'atto di vedere una persona nella sua interezza, amandone non solo la dolcezza delle sue linee, ma anche la forza dei suoi aculei e la profondità impenetrabile del suo sguardo.


Poesia:

Tortora

Occhi a bastoni
Linee dolci
Bianchi erici
E come
Tu

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